GLI ESPERANTISTI CATTOLICI SI PRESENTANO

   
 

COS'È L'ESPERANTO?

È una lingua internazionale pianificata, realizzata dall'oculista polacco Dott. Ludovico Lazzaro Zamenhof (1859-1917). Si può imparare agevolmente con uno sforzo sei volte inferiore a quello che richiede una qualsiasi lingua straniera nazionale.

L'Esperanto deriva da principi logici. Il suo vocabolario è costituito dalle radici più diffuse in campo internazionale, per lo più di origine latina. La grammatica è di estrema semplicità e regolarità, a differenza di tutte le lingue naturali che presentano complicazioni e irregolarità e richiedono tanto studio. La pronuncia è fonetica.

L'Esperanto è in grado di definire ed esprimere ogni sfumatura del pensiero; non ha dialetti e coloro che lo parlano si capiscono agevolmente in tutto il mondo. La lingua si evolve e si arricchisce costantemente di nuove parole alla stessa stregua di tutte le lingue.

 

COSA SIGNIFICA IKUE E QUALI SCOPI SI PREFIGGE?

L'I.K.U.E. "Internacia Katolika Unuiĝo Esperantista" Unione Esperantista Cattolica Internazionale è un'organizzazione laica della Chiesa cattolica con sede a Roma e raggruppa quanti favoriscono la lingua Internazionale. Si sforza di applicare gli ideali cristiani e di diffondere, per mezzo dell'Esperanto, il messaggio evangelico secondo il comando di Gesù Cristo: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo a ogni creatura" (Mar 16,15).

L'IKUE collabora con il centro mondiale degli esperantisti Universala Esperanto-Asocio (UEA) e ha anche importanti e fraterni rapporti ecumenici con la Kristana Esperantista Ligo Internacia (KELI), organizzazione che riunisce soprattutto cristiani evangelici. Gli esperantisti credenti vogliono in tal modo contribuire all'unità non solo nel senso spirituale, ma anche sul terreno della comprensione linguistica e della fratellanza di tutte le nazioni del mondo a parità di diritti.

Gli associati dell'IKUE invitano tutti coloro che simpatizzano con i loro ideali ad apprendere l'Esperanto e a rendersi così protagonisti per un mondo da unire.

 

LA CHIESA E L'ESPERANTO

Come si applica l'Esperanto nella vita della Chiesa?
Già subito dopo la sua apparizione, nel 1887, l'Esperanto ha ricevuto l'attenzione e la simpatia di molti cristiani, che vi intravedevano uno strumento unico che potesse rendere validi servizi sia a tutta l'umanità che alla Chiesa. Il Vecchio Testamento fu il primo libro tradotto in Esperanto. Dal 1903 si pubblica la rivista "Espero Katolika" (Speranza cattolica), organo ufficiale dell'IKUE.

La " Internacia Katolika Unuiĝo Esperantista " (IKUE) venne fondata nel 1910 e il Papa Pio X ne benedisse l'attività affermando: "L'Esperanto ha davanti a sé un grande avvenire". Da allora molti eminenti rappresentanti della Chiesa hanno favorito e favoriscono la lingua internazionale. San Massimiliano Kolbe e il Beato Titus Brandsma, martiri nei campi di sterminio nazisti, furono molto vicini al movimento esperantista.

Papa Giovanni Paolo II rivolge, ogni anno a Pasqua e a Natale, il suo augurio "Urbi et orbi" non solo nelle lingue nazionali, ma anche in Esperanto. L'arcivescovo di Praga, il Cardinal Miloslav Vlk, che studiò in gioventù l'Esperanto, ha assunto il Patrocinio dell'IKUE.

Molti cristiani usano l'Esperanto nelle loro reciproche relazioni, come pure molti missionari sono esperantisti. La Radio Vaticana trasmette tre volte alla settimana programmi in Esperanto. In occasione di molti incontri si celebrano Messe in Esperanto: la Santa Sede ha approvato il Messale festivo in questa lingua.

 

Dove mirano gli esperantisti cattolici?
Al contrario di quanto spesso viene affermato, chi usa l'Esperanto non intende affatto sostituire con questo nuovo strumento di intercomprensione le lingue nazionali né tanto meno il latino. Gli esperantisti mirano solo a questo: che i cristiani sparsi in tutto il mondo comincino a impossessarsi di una lingua facile e comune; che rispetti l'uguaglianza di tutte le nazioni davanti a Dio. In questo modo gli esperantisti vogliono risolvere quei problemi superflui ed eliminare gli ostacoli che impediscono notevolmente la comunicazione, non solo tra i fedeli della Chiesa universale, ma anche tra gli uomini in generale. Questo per contribuire all'adempimento della consegna di Gesù, espressa con le parole della Bibbia: "Perché tutti siano una cosa sola" (Gio 17,21).

Indirizzo:

Internacia Katolika Unuiĝo Esperantista
Ufficio Centrale
Via di Porta Fabbrica 15
00165 Roma
Tel/fax: 0639638129

 
 

 

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